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Oltre l’economia che conosciamo – conversazione con Massimiano Tellini – Chapter 1
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Oltre l’economia che conosciamo – conversazione con Massimiano Tellini – Chapter 1

Presentiamo una nuova serie in quattro episodi, nata dall’incontro con Massimiano Tellini, responsabile dalla Circular Economy di Intesa Sanpaolo Innovation Centre

In questa prima puntata affrontiamo un tema cruciale e spesso frainteso: l’economia circolare non è una moda ecologista, né un sottoinsieme delle politiche ambientali o ESG. È, a tutti gli effetti, una nuova visione economica, fondata su meccanismi che mirano a correggere le distorsioni profonde del sistema lineare attuale.

Il modello lineare – “prendi, produci, consuma, getta” – è alla base di molti problemi ambientali e geopolitici. L’economia circolare (EC), invece, interviene sulle cause del degrado ambientale, riformando l’intero processo produttivo, dal design dei prodotti fino alla gestione delle risorse. Non si tratta solo di riciclare: si tratta di produrre e consumare in modo diverso. L’Unione Europea ha preso posizione con forza. Con il recente Clean Industrial Deal, ha tracciato la rotta per diventare leader mondiale nell’economia circolare entro il 2030. Questo non è un tema settoriale: è il cuore della nuova agenda economica europea.

Nel suo rapporto del 2024, Mario Draghi sottolinea la centralità della circolarità come uno dei tre pilastri strategici (insieme a innovazione ed energia) per la competitività dell’Europa. E nel documento di Enrico Letta “Much more than a market” si afferma con chiarezza: la circolarità è l’unica possibilità per salvare il pianeta e trasformare il paradigma industriale. L’economia circolare è anche una risposta concreta alla fragilità economica dell’Europa, fortemente dipendente dall’importazione di materie prime. L’EC aiuta a ridurre questa dipendenza, aumentando resilienza e indipendenza strategica.

Un settore fondamentale su cui intervenire è quello del design. Ripensare il modo in cui i prodotti sono progettati – favorendo la riparabilità, la durata, la modularità – significa prevenire l’uso eccessivo di risorse. Un ambito in cui l’Italia ha un potenziale di leadership, grazie alla sua eccellenza industriale e creativa. Spesso si riduce l’EC alla gestione dei rifiuti, ma è esattamente il contrario: l’obiettivo è rifiuti zero, o quanto meno ridotti al minimo. Si parla quindi di efficienza, innovazione e trasformazione industriale. Il rapporto della World Bank ci mette di fronte a dati allarmanti: tra il 2000 e il 2015 abbiamo utilizzato metà delle risorse consumate in tutto il secolo precedente. E il trend è in crescita. Paradossalmente, oggi riciclare plastica costa più che produrla ex novo, anche a causa di sussidi al modello lineare. Serve una politica fiscale più coerente: tassare meno il lavoro e più le materie prime, le risorse. Anche Papa Leone XIV, nella sua omelia di insediamento del 18 maggio, ha parlato delle ferite provocate da un paradigma economico che sfrutta le risorse del pianeta ed emargina i più deboli. Una denuncia forte, che si allinea alla necessità di un’economia più giusta, sostenibile e rigenerativa.

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